La passione biodinamica di Cosimo Maria Masini
Data: 11-10-2021
La cura quotidiana e l’attenzione per il territorio sono caratteristiche che accomunano il lavoro dei viticoltori pisani ciascuno alle prese con le peculiarità dei propri terreni, così diversi tra loro per la complessità geologica e storica delle colline pisane. Per questo ogni azienda, ogni vino pisano, assume contorni di unicità grazie al patto di amicizia tra l’uomo e la sua terra come quello stretto da Cosimo Maria Masini con San Miniato.
La famiglia Masini è diventata proprietaria nel 1998 di un’antica Tenuta sulle colline di San Miniato precedentemente appartenuta a Cosimo Ridolfi, famoso agronomo che alla fine dell’ottocento iniziò a lavorare i vigneti e costruì una cantina di vinificazione vicino a Villa La Selva, dimora storica della famiglia Buonaparte. La Tenuta si stende per 40 ettari sopra un unico poggio coltivato a vigneti, uliveti e seminativi. I vigneti crescono su circa 15 ettari di suolo argilloso, di origine pliocenica, profondo e ricco di fossili, a circa 100 metri s.l.m., con ideali condizioni microclimatiche per la vite. Le varietà allevate sono quelle della tradizione viticola toscana: Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano, Vermentino, Malvasia Bianca e Nera, Buonamico, San Colombano ed un vitigno autoctono quasi scomparso, il Sanforte, di cui è stato recuperato il patrimonio genetico; negli impianti più recenti si trovano anche vitigni internazionali: Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
I Masini - imprenditori toscani da sempre impegnati in attività legate all’ambiente e alla ricerca nel segno dello sviluppo sostenibile - hanno deciso fin da subito di convertire la coltivazione da convenzionale a biologica, con l’ambizioso traguardo di raggiungere la certificazione biodinamica. Maria Paoletti Masini, di formazione avvocato e appassionata collezionista d'arte contemporanea, si occupa della comunicazione e del marketing ed è affiancata dal 2012 da Francesco De Filippis, agronomo “per professione” ed agricoltore “per passione”, campano di origine ed appassionato esperto in agricoltura biologica e biodinamica, con il quale la famiglia ha condiviso la passione, la filosofia e gli obiettivi. Il team è arricchito, per conoscenza e cultura, dalla presenza di volontari dell’associazione internazionale WWOOF, che provengono da tutte le parti del mondo mettendo a disposizione le proprie esperienze e formandosi a loro volta in azienda, nel campo del biologico e della biodinamica.
È proprio la biodinamica la tecnica e la filosofia agricola che accompagna ogni operazione aziendale, in campo come in cantina. Nata in seno alla visione spirituale antroposofica di Rudolf Steiner la biodinamica si sviluppa in Europa a partire dagli anni ’20 mentre iniziava la cosiddetta Rivoluzione Verde. Negli anni in cui si assistette al rapido aumento delle produzioni agricole grazie all’uso di additivi, concimi e fertilizzanti, un sempre più nutrito gruppo di agricoltori si dedicò, attraverso un ciclo di conferenze prima e a continui studi continui sul campo successivi, ad individuare una strada alternativa che non fosse di sfruttamento dei terreni e delle risorse naturali ma di armonia ed equilibrio con la natura, col fine ultimo di migliorare la fertilità dei suoli e la vitalità delle specie agricole.
Per perseguire le linee guida della biodinamica, il primario obiettivo di Cosimo Maria Masini è stato conoscere a fondo il territorio in cui la Tenuta ha sede e acquisire la sensibilità necessaria a comprendere i ritmi della natura e le sue energie.
San Miniato sorge su tre colli che dominano la valle dell’Arno e presenta condizioni microclimatiche ottimali per la vite e gli ulivi, oltre naturalmente a essere conosciuto in tutto il mondo per il suo tartufo bianco. Il territorio di San Miniato è vitato sin dall’epoca romana (oggi sono circa 600 ettari di terreno vitato nel territorio comunale) e sono molti gli scritti di autori vari che raccontano di una storia vitivinicola lunga duemila anni. I terreni vocati accolgono varie tipologie di vitigni autoctoni: Sangiovese, Malvasia Nera, Canaiolo, Sanforte e Colombana, Trebbiano e Malvasia Bianca e di vitigni alloctoni come Chardonnay, Merlot, Syrah e Cabernet. L'area sanminiatese è attraversata dalla Via Francigena, antica strada usata dai pellegrini che partivano da Canterbury per raggiungere Roma, oggi suggestivo cammino nella natura, tra i tesori dell’arte e della storia.
Nel suo percorso alla ricerca di un equilibrio tra uomo e natura l’azienda utilizza tutte le tecnologie per l’Agricoltura 4.0 pur restando molto distante dalla moderna enologia, che tende a creare vini standard, come in un laboratorio dove tutto è sotto controllo, secondo programmi pianificati a tavolino, dettati dai “protocolli di produzione”.
Dai 15 ettari di vigneto vengono alla luce circa 70.000 bottiglie all’anno, distribuite in 15 paesi esteri oltre che sul mercato locale, regionale e nazionale. In aggiunta alla produzione del vino, che indubbiamente rappresenta il core business dell’azienda, nei restanti 25 ettari si coltivano frutta e ortaggi per i fabbisogni interni, grano tenero e duro da varietà antiche e circa 7 ettari di uliveti dai quali si ottengono olio extravergine da varietà più conosciute come Leccino, Moraiolo e Frantoio ed un monovarietale di Mignola. I restanti ettari della tenuta sono un patrimonio di biodiversità di splendide macchie di bosco e giardini molto curati.
L’azienda è partner dal 2018 del Progetto LIFE ZeowIne che ricerca nuove soluzioni per migliorare la protezione e la fertilità del suolo e la qualità delle uve e del vino.
Con un grande impegno per uno sviluppo aziendale sostenibile, in cantina si da vita ad un Rosso prezioso, il Sanforte IGT Toscana, varietà autoctona rara che cresce nella Tenuta da oltre 60 anni, oltre al Chianti DOCG, al Nicole IGT Toscana Rosso e al Cosimo IGT Toscana Rosso. Tra i bianchi si distingue il Daphné IGT Toscana, un macerato prodotto da uve trebbiano e malvasia bianca, a fianco di Annick IGT Toscana e non si può tralasciare il Rosato Matilde, omaggio a una giovane componente della famiglia Masini ma anche alla storia di San Miniato, che annovera tra le sue meraviglie architettoniche proprio la Torre Matilde. Spicca infine un Vin Santo del Chianti, il Fedardo, che porta il nome dello storico fattore della Tenuta esempio di armonia tra uomo e natura e faro del team, nella continua ricerca della sostenibilità verso uno sviluppo umano, in tutte le sue forme.
Una visita all'azienda consente di scoprire le meraviglie della Tenuta: l'armonia del parco, l'eleganza della Villa, la pace dei boschi in cui cresce il tartufo, la vitalità delle vigne e i profumi della cantina, con la sua vinsantaia e la sua barriccaia. Per saperne di più www.cosimomariamasini.com